La Legge sull'equo canone, specificamente l'articolo 5 della legge n. 392/1978, rappresenta il punto di riferimento normativo principale per comprendere le regole che disciplinano i rapporti tra proprietari e inquilini. Questa normativa stabilisce i principi fondamentali che regolano i contratti di locazione e definisce i diritti e doveri delle parti coinvolte.
L'articolo 5 della legge n. 392/1978: tempi e margini di tolleranza
L'articolo 5 della legge n. 392/1978 stabilisce che il ritardo del pagamento dell’affitto non comporta automaticamente la risoluzione del contratto di locazione. La normativa italiana prevede, infatti, un sistema di tutele che tiene conto della buona fede delle parti e delle circostanze specifiche di ogni situazione.
Secondo quanto previsto dalla legge, il proprietario non può procedere immediatamente con azioni legali o con la risoluzione del contratto nel momento in cui si verifica un ritardo nel pagamento. Esiste infatti un periodo di tolleranza durante il quale l'inquilino può ancora sanare la propria posizione senza incorrere in conseguenze particolarmente gravose.
L'articolo di legge sopra citato prevede, infatti, che tale periodo di tolleranza sia pari a 20 giorni.
Cosa succede in caso di ritardo nel pagamento dell’affitto
Può capitare a tutti, prima o poi, di pagare l’affitto con qualche giorno di ritardo. Nelle situazioni più leggere, come un lieve slittamento rispetto alla data prevista, molti proprietari tendono a tollerare il ritardo senza ricorrere subito a provvedimenti formali. Tuttavia, in molti contratti di locazione è prevista l’applicazione di interessi di mora per ogni giorno di ritardo. Si tratta di un importo aggiuntivo, solitamente specificato nel contratto stesso, pensato per compensare il proprietario del disagio causato dal mancato pagamento puntuale del canone.
Quando i ritardi diventano frequenti o più consistenti, è possibile che il proprietario decida di inviare un sollecito formale, noto anche come avviso bonario. Questo rappresenta un primo richiamo ufficiale: un invito a regolarizzare la posizione, che, se ignorato, può aprire la strada a conseguenze più serie, come una richiesta di sfratto per morosità.
Interessi e penali per il ritardo nel pagamento dell’affitto
Come già accennato, in un contratto di locazione può essere previsto l’addebito di interessi di mora nel caso in cui il canone d’affitto venga versato in ritardo. Si tratta di una somma calcolata come percentuale sull’importo dovuto, il cui valore viene stabilito direttamente nel contratto tra le parti. Oltre agli interessi, in alcuni casi è possibile che sia prevista anche una penale fissa per ogni giorno di ritardo, sempre indicata chiaramente nelle clausole contrattuali.
Queste previsioni hanno lo scopo di tutelare il proprietario da eventuali ritardi ripetuti e, allo stesso tempo, responsabilizzare l’inquilino, incentivandolo a rispettare le scadenze. È quindi importante, sia per chi affitta sia per chi prende in locazione, conoscere nel dettaglio queste clausole prima di firmare il contratto.
Tolleranza del ritardo nel pagamento del canone di locazione commerciale
Anche nei contratti di locazione commerciale, il ritardo nel pagamento del canone può comportare conseguenze rilevanti, analoghe a quelle previste per i contratti abitativi. Tuttavia, è importante sapere che le clausole contrattuali personalizzate possono incidere in modo significativo sulla gestione di eventuali ritardi.
La normativa di riferimento resta l’articolo 5 della Legge n. 392/1978, che prevede una tolleranza di 20 giorni per il pagamento del canone. Ciò significa che, in linea generale, il pagamento effettuato entro questo termine non viene considerato inadempiente.
Detto questo, nei contratti commerciali le parti hanno maggiore libertà nel definire le condizioni: possono quindi stabilire termini più rigidi o procedure specifiche in caso di morosità, ad esempio, inserendo una clausola risolutiva espressa ex art. 1456 c.c. in caso di mancato pagamento alla scadenza contrattualmente indicata. Per questo motivo, è sempre consigliabile leggere attentamente le clausole del contratto prima di firmarlo, così da evitare equivoci o spiacevoli sorprese.
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