Stretta di mano a simboleggiare la firma di un contratto di locazione commerciale

Contratto di locazione commerciale: guida completa

Avviare un'attività commerciale o dare in locazione un immobile per finalità imprenditoriali richiede una conoscenza approfondita degli aspetti legali e pratici che regolano questo tipo di rapporti. Il contratto di locazione commerciale rappresenta lo strumento giuridico fondamentale che definisce diritti e doveri di entrambe le parti coinvolte, garantendo sicurezza e trasparenza nella gestione dell'immobile.

In questo articolo esploreremo tutti gli aspetti essenziali relativi al contratto di locazione commerciale: dalla sua definizione alle caratteristiche principali, dalla durata prevista dalla legge alle modalità di compilazione di un fac simile, fino alle procedure di disdetta con relative tempistiche e costi.

Cos'è un contratto di locazione commerciale e quando si applica

Il contratto di locazione commerciale rappresenta l'accordo formale attraverso cui un proprietario immobiliare (locatore) concede in uso un immobile a un soggetto (conduttore) per lo svolgimento di attività commerciali (negozi, punti vendita, showroom), artigianali (laboratori, botteghe, officine), industriali (capannoni, stabilimenti), professionali (uffici, ambulatori) o attività turistico-ricettive (alberghi, B&B, affittacamere), in cambio di un canone periodico.
Questo strumento giuridico è regolamentato dalla Legge n. 392/1978, comunemente nota come "Legge sull'equo canone", e si differenzia sostanzialmente dai contratti di locazione ad uso abitativo per caratteristiche, durata e obblighi delle parti.

È fondamentale identificare correttamente la categoria dell'immobile, poiché la normativa prevede regole differenti in base alla destinazione d'uso. Per esempio, la durata minima del contratto varia se si tratta di un negozio, un ufficio o un albergo, come vedremo in dettaglio nei prossimi paragrafi.

Come funziona il contratto di locazione commerciale

Il contratto di locazione commerciale si basa su alcuni elementi essenziali che ne determinano validità ed efficacia. Vediamo nel dettaglio come funziona questo tipo di accordo e quali sono i suoi componenti principali.

Elementi essenziali del contratto

Un contratto di locazione commerciale valido deve necessariamente includere:

  • Identificazione delle parti: dati anagrafici completi di locatore e conduttore.

  • Descrizione dell'immobile: indirizzo, dati catastali, planimetria, stato dell'immobile.

  • Destinazione d'uso: specificazione dell'attività che verrà svolta nei locali.

  • Durata della locazione: periodo di validità del contratto con date di inizio e termine.

  • Canone di locazione: importo, periodicità e modalità di pagamento.

  • Aggiornamento ISTAT: clausola che regola l'adeguamento del canone all'inflazione.

  • Spese accessorie: ripartizione delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Aspetti normativi e fiscali

Dal punto di vista normativo, il contratto di locazione commerciale comporta alcuni adempimenti obbligatori:

  • Registrazione: il contratto deve essere registrato presso l'Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla stipula.

  • Imposta di registro: pari al 2% del canone annuo (1% in presenza di locatori in regime IVA).

  • Deposito cauzionale: generalmente pari a tre mensilità, restituito al termine della locazione.

  • Certificazioni: necessità di attestati come APE (Attestato di Prestazione Energetica).

È importante sottolineare che, a differenza delle locazioni abitative, nei contratti commerciali vige una maggiore libertà negoziale tra le parti, che possono concordare liberamente molte condizioni contrattuali, pur nel rispetto dei limiti imposti dalla legge.

Durata del contratto di locazione commerciale

La durata del contratto di locazione commerciale è uno degli aspetti più rigorosamente disciplinati dalla normativa, poiché mira a garantire una certa stabilità all'attività imprenditoriale del conduttore.

Durata minima per tipologia di attività

La legge stabilisce durate minime differenziate in base alla tipologia di attività:

  • Attività commerciali, artigianali, industriali e professionali: durata minima di 6 anni, con rinnovo automatico per ulteriori 6 anni (formula 6+6).

  • Attività alberghiere e turistico-ricettive: durata minima di 9 anni, con rinnovo automatico per ulteriori 9 anni (formula 9+9).

  • Attività temporanee o stagionali: possibilità di durata inferiore, purché adeguatamente motivata.

È importante evidenziare che alla prima scadenza, il locatore non può opporsi al rinnovo del contratto, salvo in casi specifici previsti dalla legge, come:

  • Necessità di utilizzo dell'immobile per attività proprie.

  • Interventi di ristrutturazione che rendono necessario il rilascio dei locali.

  • Grave inadempimento degli obblighi contrattuali da parte del conduttore.

Alla seconda scadenza, invece, il contratto può essere liberamente disdetto da entrambe le parti, senza necessità di motivazione, rispettando i termini di preavviso.

Rinnovi e proroghe

Oltre al rinnovo automatico previsto dalla legge, le parti possono concordare:

  • Rinnovi taciti: clausole che prevedono ulteriori rinnovi automatici dopo la seconda scadenza.

  • Proroghe: estensioni temporanee della durata contrattuale in corso.

  • Contratti transitori: accordi di durata inferiore per esigenze temporanee specifiche e documentate.

 Qualsiasi deroga alla durata minima prevista dalla legge deve essere attentamente valutata e motivata per evitare contestazioni o invalidità delle clausole. 

Come compilare un fac simile di contratto di locazione commerciale

La corretta compilazione di un fac simile di contratto di locazione commerciale è fondamentale per evitare contestazioni future e garantire la validità dell'accordo. Tutto comincia dalla scelta del modello appropriato, a seconda della specifica situazione:

  • Modelli standard disponibili presso le associazioni di categoria.

  • Fac simile personalizzabili da adattare alle esigenze specifiche.

  • Modelli predisposti da professionisti del settore.

Di seguito, una guida semplice e pratica per compilare un contratto di locazione commerciale in modo corretto:

  1. Intestazione e qualificazione delle parti:

    • Inserire i dati completi di locatore e conduttore (nome, cognome, codice fiscale, residenza).

    • Per le società, indicare denominazione, sede legale, P.IVA e rappresentante legale.

  2. Descrizione dettagliata dell'immobile:

    • Indirizzo completo e dati catastali (foglio, particella, subalterno).

    • Superficie commerciale in metri quadri.

    • Destinazione urbanistica e dotazioni impiantistiche.

    • Eventuali pertinenze (parcheggi, magazzini ed ecc.).

  3. Definizione precisa dell'attività consentita:

    • Specificare nel dettaglio l'attività che potrà essere svolta nei locali.

    • Indicare eventuali limitazioni o divieti.

  4. Durata e rinnovo:

    • Indicare data di inizio e termine del contratto.

    • Specificare le modalità di rinnovo automatico.

    • Definire eventuali clausole di recesso anticipato.

  5. Canone e modalità di pagamento:

    • Importo preciso del canone mensile/annuale (in cifre e lettere).

    • Tempistiche e modalità di versamento.

    • Clausola di aggiornamento ISTAT (generalmente nella misura del 75%).

  6. Ripartizione delle spese e oneri accessori:

    • Dettagliare quali spese sono a carico del conduttore e quali del locatore.

    • Specificare modalità di rimborso per eventuali spese anticipate.

  7. Clausole speciali e garanzie:

    • Deposito cauzionale (importo e modalità di versamento).

    • Eventuali polizze assicurative richieste.

    • Migliorie e addizioni consentite o vietate.

    • Sublocazione e cessione del contratto. 

  8. Data, luogo e firme:

    • Apporre data e luogo di stipula.

    • Firme di entrambe le parti su ogni pagina.

    • Specifica accettazione delle clausole vessatorie (ex art. 1341 c.c.).

È consigliabile far verificare il contratto compilato da un professionista prima della firma definitiva, per assicurarsi che tutti gli elementi siano correttamente inseriti e conformi alla normativa vigente.

Procedura di disdetta: tempistiche e costi

La disdetta del contratto di locazione commerciale rappresenta un momento delicato che richiede particolare attenzione a procedure, tempistiche e relativi costi. Vediamo nel dettaglio come gestire correttamente questo passaggio.

Quando e come comunicare la disdetta

La disdetta può essere esercitata in diversi momenti del rapporto contrattuale:

  • Alla prima scadenza (6 o 9 anni): il locatore può disdire solo per i motivi tassativamente previsti dalla legge, mentre il conduttore può disdire liberamente.

  • Alla seconda scadenza (12 o 18 anni): entrambe le parti possono disdire liberamente senza necessità di motivazione.

  • In caso di recesso anticipato: se previsto da specifiche clausole contrattuali.

La comunicazione della disdetta deve essere effettuata mediante lettera raccomandata A/R o PEC, rispettando delle precise tempistiche:

  • Il proprietario dell'immobile deve comunicare la disdetta entro 12 mesi dalla data di scadenza o dal rinnovo del contratto. Questo termine si estende a 18 mesi se l’attività commerciale è una struttura ricettiva.

  • L'inquilino deve inoltrare la comunicazione di recesso almeno 6 mesi prima della scadenza naturale del contratto o del suo rinnovo in presenza di gravi motivi o anche in assenza, se nel contratto vengono esclusi.

Costi e adempimenti associati alla disdetta

La risoluzione del contratto comporta alcuni costi e adempimenti amministrativi da considerare:

  • Registrazione della risoluzione anticipata: da effettuare presso l'Agenzia delle Entrate utilizzando il modello RLI, se la data di risoluzione è anticipata rispetto a quella di scadenza del contratto.

  • Imposta di registro: pari a 67 euro per la registrazione della disdetta.

  • Eventuali indennità: in alcuni casi, al conduttore che abbia un'attività a contatto col pubblico può spettare un'indennità di avviamento commerciale pari a 18 o 21 mensilità del canone.

  • Spese di ripristino: costi per riportare l'immobile allo stato originario, se previsto contrattualmente.

È importante sottolineare che, in caso di disdetta irregolare o intempestiva, la parte inadempiente potrebbe essere soggetta al risarcimento dei danni causati alla controparte, oltre alla possibile prosecuzione forzosa del rapporto contrattuale.
In questi casi, è consigliabile affidarsi alla consulenza di un professionista per gestire correttamente la procedura ed evitare contestazioni o contenziosi.

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