Calcolo dell’adeguamento ISTAT degli anni pregressi con calcolatrice, documenti e casa in miniatura su scrivania

Calcolo adeguamento ISTAT anni pregressi: guida proprietari

L'adeguamento ISTAT rappresenta un aspetto fondamentale nella gestione di un contratto di locazione che tutela il valore economico del canone nel tempo. Come proprietario, conoscere le modalità di calcolo dell'adeguamento ISTAT, anche per gli anni pregressi, ti permette di proteggere il valore reale del tuo investimento immobiliare. In questa guida esploreremo tutto ciò che c'è da sapere sull'argomento, fornendo esempi pratici e soluzioni concrete per una gestione efficace del tuo immobile in affitto.

Cos'è l'adeguamento ISTAT e perché è importante

L'adeguamento ISTAT è il meccanismo che consente di aggiornare il canone di locazione in base all'andamento dell'inflazione, misurata dall'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). Questo strumento è fondamentale per i proprietari di immobili, poiché permette di mantenere il valore reale del canone d'affitto nel tempo, contrastando gli effetti negativi dell'aumento del costo della vita.

L'importanza dell'adeguamento ISTAT risiede nella sua capacità di:

  • Proteggere il potere d'acquisto della rendita immobiliare.

  • Garantire che il valore economico del canone non venga eroso dall'inflazione.

  • Mantenere un equilibrio economico equo nel rapporto tra proprietario e inquilino.

Senza questo meccanismo di rivalutazione, il canone di locazione perderebbe progressivamente valore reale, causando un danno economico significativo al proprietario dell'immobile.

Attenzione: l'aggiornamento del canone non è consentito (il locatore vi rinuncia) in caso di scelta di assoggettamento al regime fiscale della cosiddetta cedolare secca. 

Le regole dell'adeguamento ISTAT nei contratti di locazione

L'applicazione dell'adeguamento ISTAT segue regole precise, che variano in base alla tipologia di contratto di locazione.

  1. Contratti a canone libero (4+4): l'adeguamento ISTAT può essere applicato nella misura massima del 100% dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI). Questa percentuale rappresenta il limite massimo previsto dalla legge 431/98, salvo diversa pattuizione tra le parti indicata nel contratto.

  2. Contratti a canone concordato (3+2): l'adeguamento ISTAT è applicabile nella misura[AC2]  massima del 75% dell'indice FOI. Anche in questo caso, la percentuale può variare in base agli accordi territoriali stipulati tra le associazioni di categoria.

  3. Contratti commerciali: l'adeguamento ISTAT può essere applicato nella misura del 75% dell'indice FOI, come previsto dalla legge 392/78, salvo diversa pattuizione tra le parti.

Attenzione: è fondamentale verificare sempre quanto stabilito nel contratto di locazione, poiché le parti possono concordare percentuali di adeguamento diverse da quelle standard previste dalla legge, purché non superiori al 100% dell'indice.

Come calcolare l'adeguamento ISTAT del canone di locazione

Il calcolo dell'adeguamento ISTAT si basa sulla variazione dell'indice FOI, pubblicato mensilmente dall'ISTAT. Ecco come procedere:

  1. Individuare l'indice di riferimento: si considera l'indice FOI del mese in cui è stato stipulato il contratto.

  2. Identificare l'indice attuale: si prende l'indice FOI del mese in cui si effettua l'adeguamento, o meglio l'ultimo indice disponibile a tale data, considerando che l'indice di un mese viene comunicato intorno alla metà del mese successivo.

  3. Calcolare la variazione percentuale: si applica la formula (Indice attuale - Indice di riferimento) / Indice di riferimento × 100

  4. Applicare la percentuale di variazione al canone: il risultato va moltiplicato per il canone attuale.

  5. Calcolare l'adeguamento effettivo: si applica la percentuale prevista dal contratto (il 100% o il 75%).

La formula completa è quindi: Nuovo canone = Canone attuale × Variazione percentuale FOI × 100 oppure × 75

Tuttavia, non è sempre necessario fare i calcoli manualmente: esistono, infatti, online diversi strumenti per effettuare questo calcolo rapidamente. Questi tool semplificano l’operazione e riducono il margine d’errore, rendendo più immediata la determinazione del nuovo canone aggiornato secondo gli indici ISTAT.

Calcolo dell'adeguamento ISTAT per gli anni pregressi

Una questione particolarmente delicata riguarda il calcolo dell'adeguamento ISTAT per gli anni pregressi. Se il proprietario non ha richiesto l'adeguamento per uno o più anni, è possibile recuperare questi aumenti chiedendo al conduttore gli arretrati? La risposta è affermativa, ma con alcune limitazioni importanti.

Quando è possibile recuperare gli adeguamenti pregressi

Il recupero degli adeguamenti ISTAT non applicati negli anni precedenti è possibile solo se:

  • Nel contratto è presente la clausola di adeguamento ISTAT, in cui sia indicato che l'aggiornamento è automatico senza necessità di richiesta da parte del locatore (clausola che può essere inserita in un contratto 4+4).

  • Il proprietario invia una comunicazione formale all'inquilino richiedendo l'adeguamento pregresso.


È importante sottolineare che il diritto di richiedere gli adeguamenti pregressi è soggetto a prescrizione quinquennale, come stabilito dall'art. 2948 del Codice Civile. Ciò significa che si possono recuperare solo gli adeguamenti relativi agli ultimi cinque anni.

Procedura per il recupero degli adeguamenti pregressi

Per recuperare gli adeguamenti ISTAT non applicati negli anni precedenti, è necessario seguire questa procedura:

  1. Verificare la clausola contrattuale che prevede l'adeguamento ISTAT.

  2. Calcolare separatamente gli adeguamenti per ciascun anno pregresso.

  3. Inviare una lettera raccomandata A/R o PEC all'inquilino, specificando:

    • Gli anni per cui si richiede l'adeguamento.

    • Il calcolo dettagliato per ciascun anno.

    • L'importo totale dovuto.

    • Le modalità di pagamento.

  4. Conservare prova dell'invio e della ricezione della comunicazione.

Esempio pratico di calcolo dell'adeguamento ISTAT per anni pregressi

Per chiarire il concetto, vediamo un esempio pratico di calcolo dell'adeguamento ISTAT per gli anni pregressi:

Supponiamo che:

  • Il contratto di locazione sia stato stipulato a gennaio 2018 con un canone mensile di 800€.

  • La clausola contrattuale preveda l'adeguamento ISTAT al 75%.

  • Il proprietario non abbia mai richiesto l'adeguamento fino a gennaio 2025.

  • Si voglia recuperare l'adeguamento per gli ultimi 5 anni (dal 2020 al 2024).

Come procedere al calcolo

Anno 2020 (primo adeguamento):

  • Indice FOI gennaio 2018: 101,5

  • Indice FOI gennaio 2020: 102,9

  • Variazione percentuale: (102,9 - 101,5) / 101,5 × 100 = 1,38%

  • Adeguamento effettivo (75%): 1,38% × 75% = 1,035%

  • Aumento mensile: 800€ × 1,035% = 8,28€

  • Nuovo canone mensile: 808,28€

Anno 2021 (secondo adeguamento):

  • Indice FOI gennaio 2018: 101,5

  • Indice FOI gennaio 2021: 102,9

  • Variazione percentuale: (102,9 - 101,5) / 101,5 × 100 = 1,38%

  • Adeguamento effettivo (75%): 1,38% × 75% = 1,035%

  • Aumento mensile: 808,28€ × 1,035% = 8,37€

  • Nuovo canone mensile: 816,65€

Anno 2022 (terzo adeguamento):

  • Indice FOI gennaio 2018: 101,5

  • Indice FOI gennaio 2022: 107,7

  • Variazione percentuale: (107,7 - 101,5) / 101,5 × 100 = 6,11%

  • Adeguamento effettivo (75%): 6,11% × 75% = 4,58%

  • Aumento mensile: 816,65€ × 4,58% = 37,40€

  • Nuovo canone mensile: 854,05€

Anno 2023 (quarto adeguamento):

  • Indice FOI gennaio 2018: 101,5

  • Indice FOI gennaio 2023: 118,2

  • Variazione percentuale: (118,2 - 101,5) / 101,5 × 100 = 16,45%

  • Adeguamento effettivo (75%): 16,45% × 75% = 12,34%

  • Aumento mensile: 854,05€ × 12,34% = 105,39€

  • Nuovo canone mensile: 959,44€

Anno 2024 (quinto adeguamento):

  • Indice FOI gennaio 2018: 101,5

  • Indice FOI gennaio 2024: 120,6

  • Variazione percentuale: (120,6 - 101,5) / 101,5 × 100 = 18,82%

  • Adeguamento effettivo (75%): 18,82% × 75% = 14,12%

  • Aumento mensile: 959,44€ × 14,12% = 135,47€

  • Nuovo canone mensile aggiornato: 1.094,91€

L'importo totale degli arretrati da richiedere all'inquilino sarà quindi la somma delle differenze tra i canoni adeguati e quelli effettivamente pagati per ciascun mese negli ultimi 5 anni.

Le criticità dell'adeguamento ISTAT e come superarle

La gestione dell'adeguamento ISTAT presenta diverse criticità che possono complicare il rapporto tra proprietario e inquilino:

  1. Calcoli complessi: determinare correttamente gli indici e le variazioni percentuali può risultare complicato.

  2. Contestazioni da parte dell'inquilino: l'inquilino potrebbe contestare il calcolo o rifiutarsi di pagare.

  3. Difficoltà nella comunicazione: inviare le comunicazioni nei tempi e modi corretti non è sempre semplice.

  4. Gestione degli arretrati: recuperare gli adeguamenti pregressi può generare tensioni.

Inoltre, la richiesta di adeguamenti ISTAT arretrati può creare situazioni di disagio economico per l'inquilino, costretto a far fronte a un esborso imprevisto e potenzialmente significativo.

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L'adeguamento ISTAT rappresenta un diritto importante per i proprietari di immobili, che permette di preservare il valore economico del canone di locazione nel tempo. Tuttavia, la sua gestione può risultare complessa e fonte di potenziali conflitti con l'inquilino.

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